Incontriamo uno degli scienziati italiani più noti a livello internazionale per le sue indagini sui meccanismi neurali della cognizione animale, che ci parlerà delle ultime scoperte sulla mente umana e la nostra sorprendente vicinanza alle “altre” creature. Un punto di vista scientifico e diverso dal solito per aprire nuovi scenari, che vanno dalla speculazione filosofica alla biologia passando per Kant e i pulcini, oggetto di studi sperimentali condotti per quasi trent’anni in parallelo con quelli sui neonati umani.
La nostra mente non è, alla nascita, una tabula rasa: l’apprendimento dall’esperienza è possibile solo se il sistema nervoso possiede in partenza una struttura atta a favorirlo. Una sapienza di cui non siamo depositari esclusivi: condividiamo schemi di comportamento, predisposizioni, emozioni, organizzazioni neurali con creature da cui ci dividono trecento milioni di anni di evoluzione. Come i piccoli dell’uomo, anche i «pulcini di Kant» cercano la mamma. Divertono, commuovono e fanno pensare.