Percorso in tre tappe lungo le sale del Ghetto.
Un lungo corpo a corpo tra originalità e luogo comune, tra retorica e invenzione: la bellezza è verità come per Keats? È mostro come per Baudelaire? La bellezza nella poesia non è mai neutrale: è sfida alla dittatura del tempo, è illusione d’amore, è resistenza allo sfruttamento, è indipendenza di pensiero. È conflitto, è rivoluzione. Il giornalista e scrittore Yari Selvetella ci propone un percorso arbitrario nella sfida dei poeti a due delle parole più abusate di epoche remote e recenti.
In ordine di apparizione, poesie di: Sandro Penna, Pierre De Ronsard, Pablo Neruda, Nicanor Parra, Nazim Hikmet, Vladimir Majakovskij, Manlio Massole, Rocco Scotellaro, Amelia Rosselli, Wislawa Szymborska, Sergio Atzeni, Tiziano Scarpa, Maria Grazia Calandrone, Giuseppe Conte, Giacomo Leopardi.
Letture di Michela Atzeni, Lia Careddu, Giacomo Casti, Maria Loi, Angelo Trofa, Elio Turno Arthemalle.
Musiche di Matteo Leone, Safir Nòu.
Una produzione originale Luna Scarlatta.