“È la reazione immediata alla complessità,..la scorciatoia per venire a capo di un mondo ormai illeggibile.”
Nel XX Secolo il fenomeno ha assunto, ormai, proporzioni insieme epocali e quotidiane: non c’è evento, accidente, problema, notizia che non provochi un sussulto di diffidenza.
Il complottismo è “fenomeno ai margini ma non marginale” ed è un grave errore assecondare certe correnti di opinione che ridicolizzano e delegittimano con aggressività le teorie giudicate devianti, irrazionali o nocive, in questo modo confermando il gioco delle parti. Di Cesare è una filosofa, saggista e accademica che insegna filosofia teoretica all’Università “La Sapienza” di Roma. Dopo aver indagato i temi della violenza, dell’identità e del sovranismo ci propone una riflessione sulla difficoltà dell’uomo moderno nei confronti di un mondo variabile, non totalmente controllabile, in cui è manifesta la nostra vulnerabilità. Il complottismo non è solo “crampo del pensiero” o frutto dell’ignoranza, ma piuttosto è legato inestricabilmente al potere: la “casta”, “l’oligarchia”, “i poteri forti”, il “nuovo Ordine Mondiale”, sono considerate le entità oscure da cui bisogna difendersi.
Proveremo a guardare con occhi diversi e più attenti il fenomeno: l’osservazione filosofica della società e dell’essere umano ci dice, oggi, che il pensiero del complotto è soprattutto il segnale della profonda crisi che agita la democrazia contemporanea.
* Saluto del Rettore dell’Università di Cagliari