La memoria, la storia, la convinzione di poter conservare tutti i nostri ricordi- quindi pezzi di vita- in un terabyte, sempre consultabili, quindi rinnovabili. Una memoria eterna e fisicamente disponibile che però si scontra con i cambiamenti dell’esistenza, e talvolta con le cose che sarebbe giusto dimenticare e far dimenticare. Un saggio che si interroga sul confine tra memoria e oblio, oggi che la tecnologia ci offre la possibilità di una esistenza – o almeno persistenza- eterna, perlomeno in Rete.
Esiste o no il diritto a essere dimenticati? E questo diritto esiste per tutti? Una domanda difficile in questi nostri tempi di velocità e affollamento di contenuti, in cui tutto è documentabile e immediatamente condivisibile, e che allo stesso tempo sta facendo sorgere un nuovo bisogno di libertà e sicurezza dagli sguardi altrui, quella sfera della “privacy” di cui molto spesso gli utenti non colgono l’importanza e la fragilità.