Dall’altra parte della barricata c’è il nemico, sull’altro lato della strada passa l’estraneo, l’altra sponda del mare è la casa del diverso. Nello specchio della poesia, invece, prende corpo il riflesso del nostro essere umani, tutti bersagli mobili della Storia, fautori o prede dei nostri destini, entusiasti fino all’esaltazione o amareggiati dalle malinconie.
La prima trasformazione che la parola poetica consente di abitare è il ribaltamento del punto di vista: la poesia compie la rivoluzione di trovare sé stessi nello sguardo di qualcun altro. Nelle sue pagine c’è sempre una parola che dice di noi. Allora possiamo cercare di sponda in sponda, dall’occidente al vicino oriente, in quel Mediterraneo che definisce la nostra identità più profonda, i versi della limpidezza e del rimpianto, della buona e anche della cattiva coscienza. Proprio mentre percorriamo la contraffazione delle retoriche, possiamo scovare le verità della poesia.
Con poesie di: Archiloco, Darwish, Farrokhzad, Gibran, Kavafis, Lorca, Majakovskij, Ritsos, Szymborska, Zach e altri.
Letture di: Carlo Antonio Angioni, Lia Careddu, Francesco Civile, Maria Loi, Noemi Medas, Daniele Podda
Musiche di Emanuele Contis