Con le loro indiscusse capacità di arrivare al cuore delle cose e delle persone, artisti e artiste nazionali e internazionali ci hanno raccontato e ci raccontano la nostra contemporaneità; e la Pazza idea risiede proprio in ognuna di quelle opere – o performance o narrazioni o installazioni… – che si è fatta messaggio di libertà di espressione, attraverso la propria inesauribile e mai scontata bellezza. Non soltanto nel territorio dell’arte, si è mossa la ricerca di Pazza Idea, ma anche in quello della creatività nel suo senso più ampio, con grandi professioniste e professionisti che indicassero il cammino.
La contemporaneità viene raccontata dall’arte in maniera imprevedibile e inattesa, senza filtri spazio-temporali. Fin dagli esordi, però, l’idea è stata quella di affidarsi alla creatività per interpretare il presente e inventare il futuro. E proprio con Hubert Jaoui, esperto di fama mondiale sulla creatività applicata e sulla gestione dell’innovazione, siamo partite all’avventura verso la scoperta di mondi inesplorati o poco battuti.
E abbiamo continuato a fidarci del nostro intuito, seguendo gli insegnamenti di grandi artisti, come Adrian Paci che ha condiviso con noi e il nostro pubblico la sua opera e la sua storia e ci ha spiegato come l’arte cambia la vita e racconta le realtà. E ci siamo lasciate trasportare dall’arte performativa di Şükran Moral, conosciuta soprattutto per le sue esibizioni anticonvenzionali, per i suoi videoclip e le sue installazioni, per la sua lotta anticonformista.
Negli anni abbiamo avuto il piacere e l’onore di dialogare con artisti incredibili come Antonio Marras: una conversazione sull’arte, la vita, il processo creativo e le scelte stilistiche che connotano le “opere” di un grande artista contemporaneo.
E con storici dell’arte come Christian Caliandro, il quale ha aperto i nostri orizzonti anche sulle politiche culturali, convincendoci ancora una volta che la creatività e l’arte hanno un potere sulla quotidianità.
E ancora, la tecnologia come metafora: il percorso creativo di Federico Clapis, un artista che apre nuovi percorsi nel mondo dell’arte contemporanea. E lui è uno dei tanti rappresentanti che hanno portato l’arte contemporanea nelle nostre sale, tra la nostra gente, spesso con la complicità preziosa di Simona Campus, grande esperta d’arte e ora direttrice del Mooc. Fino ad arrivare all’arte del gioco e del videogioco per costruire mondi, insieme a Fabio Viola.
E nel solco di nuovi percorsi creativi, è stato illuminante l’incontro con Jeffrey Schnapp, che con la sua smodata passione per l’innovazione, è divenuto dapprima celebre come storico sia del medioevo che del Novecento italiano, per divenire in seguito un pioniere in vari campi di ricerca transdisciplinare, tra cui il campo emergente della cosiddetta umanistica digitale.
E di creatività si nutrono professionisti come Oliviero Toscani e Paolo Iabichino, entrambi protagonisti del mondo pubblicitario, grandi interpreti della contemporaneità. Toscani ci ha offerto il suo punto di vista privilegiato: la grande novità del suo approccio alla fotografia pubblicitaria, infatti, consiste nell’attingere a piene mani alle problematiche sociali del momento e inserirle nelle pagine patinate della pubblicità. Iabichino è direttore creativo e consulente di diverse aziende del mondo pubblicitario e ha provato a introdurci nel mondo dell’azienda creativa.
Andare alle radici e sovvertire il potere con la creatività: ci ha provato il filosofo Giacomo Marramao, con una lectio magistralis che non ha lasciato nessuno indifferente, uno di quei momenti in cui si marca una linea tra il prima e il dopo.
E in filo rosso di creatività, immaginazione e comunicazione, si muove sempre Annamaria Testa, che non lascia mai niente al caso. Si divide – o forse si moltiplica – tra le consulenze alle aziende e la sua attività di saggista, attivista, blogger; al nostro festival ha sempre suggerito le numerose vie percorribili della comunicazione e della creatività.
Spostandosi dall’arte della comunicazione all’arte della retorica e della dialettica, tante le performance che hanno colorato, ravvivato, arricchito i pomeriggi e le serate della kermesse.
Immenso il piacere di accogliere performance sempre nuove e suggestive: dai reading poetico-musicali interpretati da attori e attrici nazionali e internazionali, accompagnati dalle musiche di grandi artisti e artiste, talvolta intervallati dalle danze sinuose o dal live painting di grandi personalità dell’illustrazione, alle Stand-up comedy, come nel caso di Arianna Porcelli Safonov; dai monologhi esilaranti di e con Luca Scarlini fino a vere e proprie piece teatrali più impegnate, come “Processo per stupro”, l’adattamento teatrale del documentario del 1979, scritto dal regista italiano Renato Chiocca, ancora oggi un grido universale contro la violenza sulle donne.
Incastonate tra arte e creatività, la seconda e la quinta arte hanno un posto speciale in Pazza Idea, ma anche degni e degne interpreti della settima arte, il Cinema, si sono avvicendati in queste 12 edizioni: attori e attrici, registi e registe, addetti ai lavori, come Esmeralda Calabria, Daniele Vicari, Beniamino Barrese, Lorenzo Lavia, Neri Marcorè, Benedetta Barzini, Cristina Comencini e molti altri ancora. Ampio spazio viene dato, inoltre, alla proiezione di documentari che raccontino il nostro tempo, ma non solo.