Non è un salto indietro nel tempo, quanto piuttosto una prospettiva differente, fatta di tempi ormai diventati lenti, di attese, di materia, inchiostro e profondità di pensiero: la corrispondenza epistolare può sembrare oggi un reperto archeologico, ma conserva un suo fascino invincibile. Lorenzo Mondo, uno dei più grandi critici del secondo Novecento, è stato negli anni destinatario privilegiato di molti autori in lettere che disvelano i pensieri, i rapporti interni, le idee, a volte persino le preoccupazioni e i malumori più segreti dei protagonisti della cultura italiana dell’epoca.
Questo libro, curato dalla Fondazione Cesare Pavese, è una preziosa testimonianza del panorama letterario italiano dell’epoca, ma anche della personalità di tante e tanti scrittrici e scrittori che l’hanno incarnato. Attraverso le lettere, i bigliettini d’auguri, le cartoline ironiche, i messaggi affettuosi di Eugenio Montale, Mario Luzi e Umberto Eco, Natalia Ginzburg, Alberto Bevilacqua e Anna Maria Ortese, Mario Rigoni Stern, Leonardo Sciascia e Guido Ceronetti, possiamo anche noi oggi immergerci nelle questioni editoriali, lavorative ma anche private di chi i libri li pensava, li scriveva, li leggeva, in una parola: li amava.
