Un incontro emozionante con l’attivista, sociologa e scrittrice turca costretta all’esilio dal 2009, e il suo racconto dell’esilio e dell’appartenenza a un Paese più grande, “il mondo intero”.
“Se mi domandano come sto, rispondo che resisto, che ho imparato a giocare con questi venti che all’inizio mi hanno depistata. Ma che non posso avviarmi verso il luogo di cui parlo, il paese che mi manca.” La scrittrice, che ancora oggi rischia una condanna all’ergastolo, ci racconterà la continua ricerca dell’equilibrio tra le tensioni tra la nostalgia per il passato e l’attrazione per l’altrove. La nostalgia della lingua e delle cose con le quali si è cresciuti e insieme l’audacia che spinge ad avventurarsi sempre più lontano, e lo sgomento di fronte all’ignoto, dopo lo strappo brutale dagli esseri e dai luoghi. La bellezza degli incontri, anche, e il piacere di tessere legami nei margini immensi che si prendono gioco delle frontiere.