L’hanno definito un “narratore dickensiano” e in effetti Faber, divenuto celebre in tutto il mondo per il monumentale “Il petalo cremisi e il bianco”, ha una sua capacità straordinaria di dipingere affreschi che sono più palpitanti che letterari, multidimensionali e poetici, avventurosi e che si dipanano sempre su più piani.
Nella sparizione della lettera D dal mondo c’è una traccia forte del Faber poeta e, anche, inevitabilmente, del grande affabulatore che dapprima sussurra, poi invita, infine avviluppa in una storia pirotecnica di amicizia, sogni e desideri: la chiave, forse, per andare avanti in questi nostri tempi così complessi.