È stato definito una sorta di “antologia di Spoon River” in chiave contemporanea e applicata a uno dei territori più misteriosi dell’essere umano, la malattia mentale. Ricorda anche la grande poesia, quella che si interroga sulle cose fondamentali: gli sguardi, il corpo, la fiducia, la parola, ma anche il cielo fuori e i suoni di una città. Il libro di Milone, psichiatra per quarant’anni a Genova, non giudica mai, tuttavia ci mette davanti a una verità spietata: la salute mentale è, in fondo, un tiro fortunato ai dadi, un corpo a corpo col destino.
Un non-romanzo coinvolgente che commuove e stupisce, e perfino diverte: forse è questo il significato di misericordia.
E poi quell’unico comandamento così lineare e rivoluzionario che non si deve tradire come medico e come uomo: mai abbandonare le persone.
In collaborazione con LEI Festival