Un nuovo spettacolo dello scrittore e performer che come nessun altro racconta i grandi della contemporaneità e del passato. Qui lo spunto è il monumento a Leonardo scolpito da Pietro Magni, di fronte a Palazzo Marino, che raffigura ai piedi dell’artista che più ha determinato l’immagine di Milano i quattro giovani artisti che furono associati a lui, per la vita e nell’arte, definendo uno stile leonardesco destinato ad avere vasto successo.
Le biografie sono spesso confuse, tra una Factory rinascimentale, amori e relazioni con la corte degli Sforza. Marco D’Oggiono, Giovanni Andrea Boltraffio, Cesare da Sesto, e Andrea Caprotti detto il Salaino, o Salaì, ossia Saladino, usato nel Morgante del Pulci, come figura del diavolo. Proprio lui, al secolo Gian Giacomo Caprotti, è la figura più ambigua nella luce di una relazione strettissima, in cui il ragazzo terribile dettava spesso le condizioni, comparendo secondo molti come modello in opere celeberrime del maestro, tra la Gioconda e l’Ultima cena.