Quando la poesia e il poeta fanno irruzione nella vita reale e addirittura la rappresentano, ecco che il racconto della salvezza diventa possibile. La parola è salvifica e taumaturgica, lentamente ma inesorabilmente può guarire le ferite più profonde dell’anima.
Mencarelli, finalista con questo romanzo al Premio Strega 2020, ci racconta una storia difficile di fragilità e rinascita che è anche un inno alla vicinanza, la solidarietà, l’amicizia, le passioni nobili dell’uomo che prescindono dalle differenze di età, provenienza, esperienza. Lo sguardo misericordioso sulla debolezza umana è un dono che travalica il tempo e lo spazio e riempie di senso il concetto fondamentale per cui “nessun uomo è un’isola”.