La giornalista Farian Sabahi racconta la sua esperienza di spiritualità che sempre ha provato a ricomporsi, tra cattolicesimo e Islam, a partire dalla sua infanzia multiculturale e la sua costante sospensione alla ricerca di una identità che è aperta e non chiusa, che costruisce ponti e non muri. Figlia di Taher, musulmano sciita di Teheran, e di Enrica, cattolica di Alessandria, e frutto di uno dei rari matrimoni misti, negli anni Sessanta in Italia, la scrittrice ripercorre il suo percorso esistenziale e identitario, fatto di una materia che allo stesso tempo è concreta e spirituale.
Un tema attualissimo e contemporaneo, quello dell’incrocio delle culture e delle religioni, della loro convivenza, dell’arricchimento e della comunanza di valori, che trova massima espressione nella “pluralità” tutta femminile della scrittura di Farian Sabahi Seyed, che oggi preferisce definirsi hanif, «monoteista al di là delle religioni».
In collaborazione con Storie in Trasformazione, Manifestazione di letteratura sociale