Tipologie umane, talvolta “troppo umane”, quelle che ricorrono nei social network. La possibilità di esprimerci tutti, in vari modi e su diverse piattaforme, è un potente rivelatore, forse a volte un potente istigatore di comportamenti, virtuosi e meno virtuosi.
Vera Gheno, nel suo libro “Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network”, analizza la lingua che usiamo sui social e i comportamenti umani che pratichiamo: perché le parole sono sempre importanti.
Bruno Mastroianni, nel volume “La disputa felice. Dissentire senza litigare sui social network, sui media e in pubblico” va oltre. “Nell’epoca della disputa generalizzata e del mondo iper-connesso, cambierei prospettiva: comunicare è farsi capire da chi non è d’accordo.”: un ottimismo della volontà che oltrepassa molti stereotipi un po’ pigri su Internet, i social come “non-luoghi” deputati solo alla rissa o alla perdita di tempo e propone modalità utili perché la comunicazione non degeneri.