Disegnare Orizzonti: questo il titolo della XIII edizione

Un plurale a inquadrare subito e con chiarezza la volontà di un’idea diversa di mondo globale,
che non sia sopraffazione ma interconnessione tra conoscenze e patrimoni culturali.

Uno spazio di ascolto delle nuove generazioni che ci proietti più vicino
alla costruzione di universi compatibili con l’evoluzione delle cose.

“Disegnare Orizzonti” è un progetto, un desiderio: il preciso intento di ricordarci che ancora – sempre – un’altra vita è possibile. Due parole che vivono ognuna di vita propria, ma che insieme raccontano una precisa disposizione d’animo, la proiezione di uno scenario diverso da quello che ci appare oggi ineluttabile, fatto di idee, sentimenti, perfino istinti più nobili e più alti: la solidarietà, la pace, la creatività, la vicinanza all’essere umano e all’ambiente, l’equità. 

E qui la nostra Dea che porta i colori della Pace e dei diritti di tuttə, che dispiega le ali per incontrare solo pensieri alti e sguardi liberi, che ci accompagna in un percorso diverso di nuovi Orizzonti da Disegnare.

Vogliamo promuovere il grande valore della cultura, della letteratura, dell’arte, dell’impegno sociale e civile attraverso momenti di riflessione – incontri, panel, presentazioni, reading, lectio magistralis, workshop partecipativi e performance artistiche – con cui affrontare fenomeni storici, sociali, politici, collettivi e individuali del passato, del presente e del futuro. Attraverso le idee, l’intuizione e lo spirito critico e non convenzionale di autori e autrici, registi/e, scrittori e scrittrici, giornalisti/e, blogger, performer, fotografi/e e artisti/e, sociologi/ghe, psicologi/ghe, poeti/e… che dal loro punto di vista professionale raccontano il nostro tempo. 

Il tema del nostro festival 2024, “Disegnare Orizzonti”, vuole delineare, con i nostri strumenti e con una precisa disposizione d’animo, uno scenario – diverso da quello che ci appare oggi ineluttabile – fatto di progetti, sentimenti, perfino istinti più nobili e più alti: la solidarietà, la pace, la creatività, la vicinanza all’essere umano e all’ambiente, l’equità. Un orizzonte di bellezza e futuro, di curiosità per il nuovo, di cura per l’anima e, quindi, per il pianeta. 

Arte, emozione, progresso, sostenibilità e tensione al futuro senza dimenticare il presente che lasceremo in eredità alle future generazioni. Un tema ineludibile, che i giovani interpretano e vivono con consapevolezza, e che noi stesse desideriamo esplorare. Come attraversare il presente “disegnando” pian piano un futuro che sia solidamente ancorato al bene comune come priorità? Un presente e un futuro in armonia con la natura e in apertura con le altre culture sono possibili? In questa edizione alcune parole ci guidano come fari: ascolto, armonia, impegno civile, sguardo globale, politica estera, pace, istruzione e cultura, formazione dell’individuo a tutto tondo, bellezza e condivisione. 

Il Festival da sempre si svolge al Centro d’arte e cultura Il Ghetto a Castello, nel cuore antico della città, scelto anni fa per le sue caratteristiche peculiari e per la volontà precisa di portare la cultura viva in un quartiere insolito e sempre meno valorizzato, e si strutturerà anche nel 2024 secondo lo schema che ci caratterizza: workshop mattutini gratuiti e aperti a tutte e tutti, mostre d’arte e installazioni, un fitto programma pomeridiano e serale di incontri, panel, presentazioni, reading, lectio magistralis, performance artistiche, sempre a partire dai libri come spunto e bussola del nostro sentire. In mezzo e intorno a questo fermento la collaborazione con le scuole secondarie e con le associazioni con cui facciamo rete, con l’Università di Cagliari e le realtà produttive del territorio. 

Grafica di Roberta Sanna