Saif ur Rehman Raja

Saif ur Rehman Raja è nato nel 1994 a Rawalpindi (Pakistan), si è trasferito a Belluno a undici anni, vive a Bologna da quando ne ha venti.

Si è laureato in Scienze pedagogiche, con una tesi dal titolo Tradimento e gelosia nelle monogamie e non monogamie che ha vinto il Premio UAAR. In passato ha collaborato con l’Università di Bologna in progetti di ricerca sulle famiglie pakistane residenti in Italia, e attualmente è dottorando all’Università di Siena in Apprendimento e innovazione in contesti sociali e di lavoro. I suoi ambiti di ricerca riguardano principalmente la multiculturalità e la Critical Race Theory, con un focus sulle dinamiche di potere e sulle pratiche di razzializzazione come strumento della classe dominante (europea principalmente) per mantenere lo status quo della bianchezza.

Segnalato, con questo romanzo, al Premio Calvino 2022, e finalista con un suo testo al Premio Calvino 2023 Racconti.

Foto di: Claudia Pajewski
Appuntamenti

Hijra

Per Saif c’è un prima e un dopo, il prima è l’infanzia a Rawalpindi, insieme ad Amma Shakeela, sua mamma, i due fratelli minori e la grande famiglia del nonno materno, tutti dentro la stessa casa con il cortile scoperto da cui entra la pioggia e si vede il cielo, con la ritualità delle spezie e il cibo in comune, come anche i problemi; un dopo solitario a undici anni, quando Amma raggiunge Abba Shabbir, suo padre, in Italia, con i figli minori. Il dopo sono i due anni di attesa prima di raggiungerli, esposto ai pericoli per il suo essere non conforme, perché Saif ama ballare, ama cucinare, ama pettinare i capelli delle cugine, tutte attività per “femmine”. Ma il dopo è anche l’Italia, il ricongiungimento con i genitori a Belluno, accerchiato dalle montagne, lontano dagli odori conosciuti e dagli amici, sommerso dalla neve e dal pregiudizio che per la sua pelle e la sua cultura tutti gli cuciono addosso.

Quando torna in Pakistan, lo accolgono come il nipote italiano, che non può rappresentare le tradizioni familiari. Entrambi i paesi prendono le distanze da lui poiché non è “puro”. Troppo pakistano per gli italiani, troppo ita liano per i pakistani, un apolide involontario, senza un paese che lo accolga e senza una famiglia che lo riconosca, perché Saif è omosessuale, o come dice il padre, un hijra, un mezzo uomo da virilizzare a forza di botte. Come si conquista il diritto a definirsi in autonomia quando tutto ciò che ti riguarda sono etichet te di altri? Come si disegna l’identità all’inter no di un universo oppositivo?

Un ragazzo in bilico tra due culture, ostaggio di un doppio pregiudizio, determinato a decidere da sé sui propri desideri, sulla propria identità e sulla propria appartenenza.

Anno di pubblicazione: 2024
Editore: Fandango Libri